
Sù e giù per il Portogallo
DESTINAZIONE PORTOGALLO
Un tour in Portogallo regala tantissime soddisfazioni per i paesaggi attraversati, l’interessante e originale cultura con la quale si viene a contatto, tanti e diversi siti e luoghi da scoprire rimasti intatti nel tempo, angoli naturali di una bellezza infinita e non da ultimo una cucina tradizionale ricca e particolare.
Non resta che partire!

Il modo più semplice per spostarsi ed organizzare le varie visite liberamente e in modo efficace è quello di noleggiare un’auto, dato che tra l’altro le distanze non sono eccessive e le strade sono, per la maggior parte, davvero ben tenute.
Si riesce comunque a spostarsi facilmente anche utilizzando i mezzi, occorre semplicemente avere più tempo a disposizione per l’esigenza di far combaciare i vari passaggi da un mezzo ad un altro.
A seconda del tempo a disposizione e dalle esigenze di ognuno di approfondire o meno una zona visitata, un bel giro in Portogallo può essere strutturato utilizzando Lisbona come punto di partenza. Dopo la visita di questa meravigliosa città a piedi, in tram ed in metro, si può noleggiare un mezzo e iniziare un tour completo che può essere comodamente sviluppato quasi come un cerchio tra nord e sud, oppure scegliendo una sola zona del paese (o verso nord o verso sud) e magari riservarsi l’altra per il viaggio successivo.
Dare dei tempi di realizzo non è facile perché come sempre dipende dalle esigenze e dalle preferenze di tipologia di viaggio di ognuno, ma mediamente 15 giorni possono bastare per visitare le principali destinazioni di tutto il Portogallo da Nord a Sud, mentre una settimana può essere sufficiente per abbinare a Lisbona e dintorni o il Nord oppure il Sud.
Per poter tagliare alcuni costi, l’ideale è prenotare i voli di andata e ritorno su Lisbona, e stessa cosa vale per il noleggio dell’auto. Per come è strutturato il territorio di questo paese conviene fare questo tipo di scelta per evitare il supplemento applicato dalle compagnie di autonoleggio per il ritiro e il rilascio del mezzo in città diverse, ed il costo di un biglietto aereo per il rientro da una città “minore” (che potrebbe essere ad esempio Porto) che di solito ha un costo maggiore. Per un ulteriore piccolo risparmio conviene calcolare l’orario del ritiro dell’auto a Lisbona considerando l’orario del volo di partenza al termine del viaggio, in modo da non dover pagare inutilmente un giorno in più di autonoleggio.
I Parte: Lisbona e dintorni
Lisbona

Lisbona è una città dal fascino discreto e malinconico che serpeggia tra i gradini usati come sedie nei locali per un aperitivo al tramonto, tra gli stretti vicoli con le case dai muri scrostati e i panni profumati di bucato stesi al sole, fino ad aprirsi in piazze grandi e piccole dove ci si ritrova a raccontarsi e nei miradores che regalano panorami colorati e suggestivi.
E’ la città sul mare che odora di salsedine, che si lascia avvolgere dalle nuvole che diventano nebbia quando circondano i chiostri e gli edifici millenari, saldi testimoni della storia di questa questa regione, europea sì, ma con uno sguardo sempre rivolto all’oceano e a quello che si può trovare oltre. E’ la città del fado e dell’ascolto della melodia nelle strade quando si fa sera, del sole che risplende sui muri bianchi e sulle piastrelle sapientemente colorate per addolcire i passi tra le sue vie.
Lisbona è stata “trascurata” negli anni del rifacimento dopo le guerre e questo ha consentito di recuperare i suoi tesori, anche storici, in tempi più recenti prestando maggior riguardo al “mantenere” anziché sostituire.
Il tutto regala a chiunque abbia la fortuna di visitarla un’atmosfera elegante e vissuta che stupisce ad ogni angolo.
Ogni quartiere ha le sue caratteristiche ed è un piacere scoprirle tutte al ritmo lento di una camminata od utilizzando il famoso storico tram 28 che dal 1901 si arrampica sferragliando con il suo carico di passeggeri per le vie della città.
Il tram 28 è l’ideale soprattutto per esplorare il quartiere più antico, l’Alfama, nel quale poi si prosegue a piedi, il quartiere di Graça, dagli spettacolari miradouros, e quello in salita del Castelo de São Jorge appena sopra.

Addentrarsi negli stretti e tortuosi vicoli dell’Alfama riporta a tempi antichi nei quali queste strade erano percorse dai romani prima e dai mori poi, quando il quartiere ricordava tanto un’intricata medina. Oggi l’Alfama mostra la Lisbona forse più autentica con gli echi di un passato fatto di pescatori, case colorate, strade acciottolate e salotti a cielo aperto.
Tra l’Alfama ed il Castelo, una serie di miradouros con terrazze abbellite da azulejos offrono un colpo d’occhio meraviglioso sopra i tetti dell’aggrovigliato quartiere fino al fiume.
In successione, verso il Castelo ed oltre, si incontrano Largo das Portas do Sol, punto ideale per osservare anche il via vai dei tram gialli, il Miradouro de Santa Luzia con una terrazza coi portici, una fontana, buganvillee ed un tripudio di azulejos bianchi e azzurri e gialli, ed il Miradouro da Graça, una piazzetta ombreggiata da pini, ideale al tramonto per vedere tutta Lisbona colorata di rosa.
Un ulteriore panorama si può godere anche dalla privilegiata posizione del Castelo, che da una delle 7 colline sulle quali sorge la città, domina il paesaggio sottostante.
Sulla strada principale percorsa dal tram 28, quasi come una porta di ingresso a questa parte della città, si ritrova la Sé, la Cattedrale costruita nel 1150 sulle fondamenta di un’antica moschea.



Scendendo verso il fiume si arriva alla grande Praça do Comércio, un tempo approdo dei navigatori per l’arrivo in città. Da qui, dando le spalle al fiume e superando il maestoso Arco da Victória, si entra nel cuore del quartiere Baixa dalla sua arteria principale caratterizzata da sempre dal commercio e dallo shopping. Qui le strade sono ricche di negozi e mantengono ancora i nomi che un tempo caratterizzavano chi vi lavorava, come Rua dos Douradores (degli orafi), Rua dos Fanqueiros (dei mercanti di stoffe), Rua dos Sapateiros (dei calzolai) o Rua dos Bacalhoeiros (di chi lavorava il merluzzo). Le vie del commercio accompagnano a Praça Dom Pedro IV, chiamata Rossio, una bella Piazza che conserva un’atmosfera di altri tempi con il pavimento disegnato da ciotoli bianchi e neri.
Tra le due piazze, in una via laterale, si trova il meraviglioso Elevador de Santa Justa, struttura di ferro in stile neogotico alta 45 metri che, oltre a fornire un collegamento tra due quartieri a diverse altezze, regala un altro sorprendete punto panoramico sulla città.
Utilizzando l’elevador si può salire in Largo do Carmo in uno dei quartieri più vivi, frizzanti e cool della città: il Chiado. In un’atmosfera anche elegante e bohémien convivono gallerie d’arte, negozi retrò, teatri, boutique e vetrine vintage con graffiti e bei locali per tutti i gusti, in una dimensione eclettica e suggestiva. Merita una visita l’affascinante Convento do Carmo che, in parte distrutto dal terremoto del 1755, espone i suoi interni e le sue colonne a cielo apert




Scendendo verso il mare, dove il Tago sta per raggiungere l’oceano, si ritrova il quartiere di Belém, che regala una vera e propria passeggiata nella storia partendo dal Mosteiro dos Jerónimos, costruito a partire dal 1502 per festeggiare degnamente la scoperta di Vasco de Gama della nuova via per le Indie. I maestosi interni conservano, tra gli altri, i resti mortali del navigatore e quelli del famoso scrittore Fernando Pessoa. Magnifico il chiostro a due piani, ricchissimo di decori scolpiti nella pietra.
Tra il Monastero e la riva del fiume si trovano i giardini pubblici di Praça do Império e il Padrão dos Descobrimentos, il monumento in pietra calcarea che celebra le scoperte, dedicato agli esploratori marittimi. La caravella stilizzata che trasporta 33 figure tra esploratori e personaggi celebri del Portogallo, è rivolta alle acque e sembra uscire da un mare di pietra ricreato dal mosaico della piazza. Altro decoro della piazza sottostante è un’enorme bussola con all’interno una cartina del mondo.
Passeggiando lungo la riva del Tago verso l’oceano, si arriva alla Torre di Belém, un tempo avamposto su di un’isola fluviale per difendere la città dai pirati, oggi invece si riesce a raggiungere tramite un breve ponteggio. In tipico stile manuelino, sembra un castello in miniatura uscito da una fiaba, ricco di pinnacoli, torrette e ricami di pietra.
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Consiglio 👉 non si può lasciare Lisbona senza essere passati dalla Pastéis de Belém, una storica pasticceria che dal 1837 sforna dolcetti deliziosi, tra i quali i famosi pastel, piccole tortine con crema pasticciera ed un velo di cannella sopra, da assaggiare assolutamente. Volendo si possono acquistare anche per l’asporto in pratiche confezioni, un bel modo per portare con sé un pezzetto di Lisbona.
Sintra
Sintra dista solo 40 minuti dalla capitale in direzione nord ovest. Si sviluppa in una zona collinare che gode di un microclima che ha dato vita ad una vegetazione varia e suggestiva. Querce e conifere secolari convivono con felci, muschi e licheni che ricoprono di verde ogni superficie. Il clima favorevole ha contribuito anche a fare di questa zona una meta ricercata per piacevoli soggiorni che nel tempo ha portato anche alla costruzione di edifici eleganti che ancora oggi, ambientati in un contesto fiabesco, donano un’atmosfera romantica e quasi onirica al luogo.
Generalmente si dedica una giornata a visitare i principali punti di interesse di Sintra, ma spendervi anche uno o due giorni in più può essere interessante per godere appieno delle passeggiate che offre nella natura ed in paesaggi di incomparabile bellezza.
Volendo si può anche raggiungere la costa utilizzando una linea tranviaria che già di per sé rappresenta un’interessante escursione. Al link di Visit Sintra si possono trovare diversi spunti per percorsi completi con mappe dettagliate.
La visita di Sintra può iniziare dal centro storico (Vila Velha), dominato dal Palácio Nacional de Sintra che spicca con i suoi particolari comignoli bianchi.
Il Palazzo più antico del Portogallo ha origini moresche ed è stato ampliato ed arricchito in otto secoli di storia fino ad arrivare alla fine della monarchia che per secoli lo utilizzò come residenza estiva.
Custodisce pregevoli stanze e saloni impreziositi da piastrelle mudejar, dipinti, affreschi, dettagli manuelini, decorazioni e mobili di diverse epoche; e poi cortili, piccoli giardini, fontane, grotte e per finire le cucine molto grandi e caratterizzate dai comignoli conici alti 33 metri, unici in Europa.
Attraversando tutto questo si scopriranno aneddoti e storie che si perdono nei secoli.
Proseguire con una passeggiata per i vicoli e le vie della città vecchia porta poi a scoprire bellissimi scorci, interessanti abitazioni e una meravigliosa Fonte Moresca, la “fontana degli innamorati”, impreziosita da antichi azulejos che ornano anche l’arco che la racchiude. Utilizzando poi un percorso in salita di circa 2 Km, si raggiunge il Castello Moresco e poi il Palácio de Pena, per poter godere di una ineguagliabile vista sulla città e sugli orizzonti circostanti.


Del Castelo dos Mouros, roccaforte moresca eredità dall’invasione araba dell’VIII secolo, restano solo alcune rovine tra cui i bastioni che si snodano con una muraglia lungo le pendici della montagna. 200 mt oltre si arriva al Parque de Pena, all’interno del quale si trova il Palácio Nacional de Pena, un edificio colorato e particolare che sembra un castello uscito da una fiaba. Costruito nella metà del 1800 si presenta come un tripudio di torri merlate, cupole, pinnacoli, arcate, minareti, piastrelle e ricche cornici e decorazioni dai colori forti e sgargianti. Anche gli interni sono sontuosi ed opulenti, ricchi di arredi di legno intarsiati, affreschi trompe l’œil, dipinti, porcellane ed oggetti preziosi.



L’elenganza di questi luoghi non è confinata nei Palazzi Reali ma si estende alle numerose ville (quintas) di famiglie nobiliari che sorgono in grandi parchi rigogliosi.
La famosa Quinta da Regaleira, che merita assolutamente una visita, è circondata da un giardino spettacolare nel quale si addentrano sentieri che collegano edifici stravaganti, statue, fontane, laghi e grotte anche sotterranee. Con un’architettura neo-gotica e manuelina dai tratti romantici, è impregnata di simboli templari, alchemici ed esoterici, che trova il suo culmine nel Poço Iniciático. Il Pozzo dell’Iniziazione è profondo 30 metri ed è strutturato in modo che si possa scendere al suo interno, grazie ad una spirale di gradini in pietra suddivisi in nove ordini, fino a raggiungere la stella ad otto punte sul fondo. Da qui poi partono delle gallerie sotterranee rischiarate da alcune aperture che come finestre regalano diversi punti di vista sul parco circostante.



Se si riesce a soggiornare a Sintra oltre il singolo giorno che generalmente viene previsto nei percorsi alla scoperta del Portogallo, allora sarà possibile aggiungere a quanto già menzionato altri interessanti luoghi e concedersi anche qualche passeggiata in più tra boschi, campagne e colline seguendo i sentieri escursionistici segnalati con indicazioni gialle e rosse.
Il Parque de Monserrate ad esempio, si sviluppa su colline boscose per un’area di 30 ettari dove sorgono splendidi giardini con piante che arrivano da diversi continenti, e sui quali si affaccia un palazzo in stile moresco.
Oppure il Convento Dos Capuchos, sempre circondato da boschi, sorto nel 1560 per ospitare 12 monaci. Deve il suo fascino anche al fatto che tutto quanto, dalle porte alle celle, risulta minuscolo e sembra di visitare un edificio lillipuziano. Dal centro di Sintra Vila si può raggiungere con una passeggiata di circa 8 Km attraverso i boschi.
Il sito Parques de Sintra è utilissimo per organizzare le varie visite e anche per l’eventuale acquisto dei biglietti di ingresso.
Consiglio 👉 assaggiare il delizioso bacalhau com natas cucinato nel ristorante Tulhas, locale caratteristico dall’atmosfera informale e accogliente.
Cabo da Roca
Cabo da Roca è il punto più occidentale dell’Europa Continentale. Contrassegnato da un faro bianco e rosso, si presenta come una scoscesa scogliera di 144 metri a picco sul mare battuta continuamente dai venti. Un passaggio in questa zona vale la pena per respirare una sensazione di prospettive infinite di fronte all’immensità dell’oceano e la consapevolezza di essere in un posto unico quasi mistico.

Consiglio 👉 l’ufficio turistico che si trova vicino al faro rilascia a pagamento un certificato nominativo a testimonianza dell’arrivo in questo luogo estremo.
II Parte: Il Portogallo del Nord
Óbidos
Attraversando la pittoresca Porta da Vila, ricca di azulejos, si entra in questo caratteristico borgo dalle abitazioni bianche incorniciate nei colori del blu e del giallo, tutte racchiuse nel perimetro delimitato dai bastioni merlati del Castello che campeggia dal punto più alto.
Obidos appare da subito come un paesino sospeso nel tempo, dove anche gli abitanti sembrano attori che passeggiano per le sue vie acciottolate per rendere ancora più autentica l’atmosfera che si respira.
E tra le pregevoli abitazioni, i negozi artigianali, diverse chiese e cappelle, è tutto un rifiorire di buganvillee, azulejos e vasi appesi alle finestre.
Una passeggiata sulle mura del castello, percorribili sulla passerella di guardia, regala incantevoli scorci tra i tetti del paese e la campagna tutta intorno.



Monasteiro de Alcobaça, Batalha e Tomar
Monasterio de Alcobaça:
La bellezza del Monasteiro di Alcobaça ci arriva dal Medioevo quando, nel 1153, Dom Alfonso Henriques, il primo re del Portogollo, ne delegò la costruzione ai monaci cistercensi donando loro i terreni per edificarla e quelli intorno da coltivare. Sembra che nel periodo di maggior splendore il complesso fosse abitato da 999 monaci e che le messe fossero celebrate in continuazione ed ininterrottamente.
Durante la visita si attraversa l’affascinante chiesa con la lunga e stretta navata, le spettacolari cucine un tempo attrezzatissime addirittura con un corso d’acqua interno, il refettorio con la particolare porta volutamente stretta in modo che chi non riusciva ad attraversarla veniva destinato ad un periodo di dieta, il Chiostro del Silenzio, suggestivo ed elegante, e la Sala dei Re con statue dei re del Portogallo e la storia della costruzione del Monasteiro dipinta sugli azulejos.
Le mura del Monasteiro custodiscono anche i ricordi di una struggente storia d’amore.
Monasteiro de Batalha:
Il Monasteiro de Santa Maria da Vitória sorge isolato a ridosso di una piazza spoglia che ne amplifica l’effetto di maestosa ricercatezza che si percepisce già dagli esterni, splendidamente ricchi di particolari, esempio perfetto dell’arte gotica manuelina.
Fu costruito come compimento di un voto per la vittoria nella battaglia di Aljubarrota del 1385; ma i lavori non vennero mai completamente ultimati dato che a metà del 1500 il sovrano di allora preferì impegnare le sue risorse nell’ampliamento del Convento de Cristo di Tomar.
Questa decisione donò alla struttura una parte che non avrebbe potuto diventare più bella e suggestiva: le Capelas Imperfeitas, incompiute appunto, che al posto del tetto hanno come unico limite il cielo. La vista di questo mausoleo ottagonale, formato da sette cappelle, il tutto a cielo aperto, è davvero spettacolare, e lascia respirare la sensazione di un tempo sospeso, quasi fatato.
Meraviglioso anche il Chiostro Reale, talmente bello e ricco da sembrare ricamato nella pietra. Gli interni dell’abbazia poi si mostrano maestosi con gli altissimi soffitti a volta e rischiarati dalla luce naturale che si veste di mille colori in prossimità delle vetrate istoriate.
Tomar:
Tomar è la città dei Cavalieri Templari, e già dal centro storico la cosa è evidente: la Forteza do Ordem de Cristo che domina dall’alto di una collina, è visibile da ogni angolo del borgo, e se non bastasse nella piazza principale troneggia la statua di Galdim Pais, gran maestro dell’Ordine che nel 1160 ne fondò qui il quartier generale.
Per non parlare dell’atmosfera di misticità che permea le vie tra gli edifici storici dominati dalla sagoma sullo sfondo del castello medievale.
Dopo una passeggiata in paese la maggior parte del tempo a disposizione deve essere sicuramente dedicato alla visita di ciò che rimane della sede portoghese dell’Ordine dei Templari: le rovine merlate del castello ed il magnifico Convento di Cristo con le sue sale, i suoi chiostri e la Carola, la chiesa costruita sul modello del Santo Sepolcro di Gerusalemme. In un susseguirsi di gallerie, scalinate, chiostri, terrazze, sale e finestre riccamente decorate, si viene trasportati in un luogo sospeso e affascinante, dove perdersi con i pensieri nei tempi di dame, cavalieri e guerre sante.
In questo tripudio di stili tra il romanico, il gotico, il rinascimentale ed il manuelino, tutti splendidamente fusi insieme, non bisogna perdersi una delle due finestre manueline (quella più accessibile alla vista la si scorge dal tetto del Claustro di Santa Barbara) pregna di infiniti particolari scolpiti per omaggiare il periodo delle scoperte oltremare.






Coimbra
La vivace città universitaria di Coimbra si sviluppa in un dedalo di viuzze ed abitazioni abbarbicate su di una collina dominata da uno dei più antichi istituti accademici d’Europa.
Il modo migliore per iniziare la visita del nucleo originario un tempo racchiuso da mura, è attraversando l’Arco de Almedina che già dal IX secolo segnava l’ingresso alla città. Il percorso si presenta da subito con una ripida salita chiamata non a caso Rua Quebra Costas (spezza-schiena) e poi è tutto un susseguirsi di gradini e vicoli che salgono tra i vari livelli di spiazzi ed abitazioni.
Nella parte più alta si apre una grande Piazza denominata Patio Das Escolas dalla quale si gode di una bellissima vista e intorno alla quale si ritrovano importanti edifici storici facenti parte della vita universitaria.
Riscendendo a valle, dove si trova Baixa, la parte più moderna del paese, si attraversano strade dal forte sapore studentesco caratterizzate da negozi dedicati agli studi e dalle particolari repùblicas, alloggi istituiti addirittura nel medioevo, per ospitare gli studenti e promuovere la vita in comunità e la condivisione di spazi ed idee. E sui muri è facile scorgere ogni tipo di avviso, messaggio, informativa per i giovani che percorrono queste strade molto spesso indossando le caratteristiche toghe nere.
Meritano un passaggio Sé Velha, l’antica cattedrale dall’architettura romanica, e la bella Praca 8 Maio, dove osservare il via vai frenetico magari gustandosi un buonissimo dolce al Café Santa Cruz, un elegante bar dall’atmosfera ricercata.



Consiglio 👉 cercate il piccolo ristorante Zé Manel per ritrovare un ambiente particolare (le pareti sono ricoperte da foglietti di carta con poesie e messaggi di ogni genere) e per assaggiare i famosi “osos”, non ve ne pentirete.
Porto
Porto è la seconda città per grandezza del Portogallo ed è semplicemente incantevole. Il colpo d’occhio che regala dal Ponte Dom Luis I, oppure dalle banchine di Vila Nova de Gaia, sul centro storico partendo dalle colorate case della Ribera, è spettacolare.

Addentrarsi per i vicoli, le strade, le scale e gli spiazzi che si inerpicano dalle sponde del fiume Duero, porta alla scoperta di una città dai molteplici aspetti, tutti interessanti e suggestivi.
Dalla riva a nord si scoprono chiese barocche ricoperte di azulejos, abitazioni ricche di storia, sorte addirittura su fondamenta del periodo romanico, seducenti angoli nascosti, fino ad arrivare agli ampi viali circondati di edifici neoclassici nella zona di Avenida dos Aliados: dal Medioevo all’Art Nouveau in 20 minuti di passeggiata.
Dalla riva a sud si incontrano invece i quartieri che da sempre ospitano i magazzini e le cantine di vini e liquori e che di notte si vestono dei mille colori delle insegne pubblicitarie.
Partendo da Ribera, il quartiere sulla riva nord del Duero, con le case dalle pareti di piastrelle colorate e i panni stesi al sole, e salendo per vicoli medievali, si arriva alle decorazioni barocche di chiese come l’Igreja de São Francisco, un tripudio di legno intarsiato che ricopre d’oro ogni superficie dell’interno, alla romanica Sé (la Cattedrale), imponente edificio che domina le costruzioni circostanti, con uno splendido chiostro che costudisce un capolavoro di azulejos con scene tratte dal Cantico dei Cantici, fino all’Igreja do Carmo, magnificamente ricoperta di piastrelle che raccontano la storia della nascita delle suore carmelitane.

Meravigliose decorazioni offerte dai caratteristici azulejos si trovano anche in altri edifici appena oltre questa zona in direzione nord/est: sulle splendide pareti esterne della Capela das Almas, con affascinanti rappresentazioni di vite di diversi santi, nel salone d’ingresso della Stazione ferroviaria di São Bento, dove circa 20.000 piastrelle disegnano battaglie famose e la storia dei trasporti, e sulla facciata della Igreja de Santo Ildefonso, dall’inconfondibile stile barocco.
Nella parte più a nord, nella zona di Praça Liberdade, e Avenida dos Aliados, si snodano le vie dello shopping, con prestigiosi edifici molti dei quali in stile liberty. I larghi viali accompagnano al Mercado Municipal do Bolhão, dove dal 1851 numerose bancarelle vendono prodotti regionali, al Municipio, alla Posta centrale e alla Igreja dos Clérigos con la famosa Torre che si può “conquistare” salendo una scala a chiocciola di 225 scalini per godere di una vista incredibile sulla città.

Sempre in questa zona si trovano 2 chicche irrinunciabili: la storica Libreria Lello, che dal 1869 affascina gli amanti dei libri, e non solo, con un lungo salone occupato nel mezzo da un maestoso scalone che accompagna al piano superiore e tutt’intorno pareti stracolme di ogni genere di libri; ed il Café Majestic, con un’atmosfera ed un fascino di altri tempi che riporta alla belle époque, con linee sinuose, con i vetri lavorati, gli specchi e i decori dorati.
L’altra parte di Porto che non si può assolutamente perdere, fosse anche solo per lo splendido colpo d’occhio che garantisce, è Vila Nova de Gaia, il comune / quartiere che si sviluppa sulla riva a sud del Duero. Si raggiunge attraversando, anche tranquillamente a piedi, il Ponte Luis I, altro splendido punto di vista. Qui da sempre i grandi capannoni ospitano le famose cantine di Porto, che in passato hanno contribuito allo sviluppo della città e del suo porto, molte delle quali oggi possono essere visitate. Vengono organizzate delle vere e proprie visite guidate molto interessanti che si concludono solitamente con delle degustazioni.

Un bel modo per riempirsi gli occhi dei panorami della città può essere anche quello di utilizzare un caratteristico rabelo, imbarcazione che un tempo era adibita al trasporto delle botti mentre oggi attende i visitatori al porto della Ribeira per una navigazione che, attraversando tutti i ponti, arriva fino alla foce del Duero sull’Oceano Atlantico.
Consiglio 👉 I souvenirs ideali da Porto sono una bottiglia di porto, appunto, un vino dolce e liquoroso da dessert prodotto unicamente nella valle del Douro superiore, oppure uno azulejos, le colorate piastrelle che in Portogallo si ritrovano nelle chiese, nelle strade, nei parchi, insomma un pò ovunque si voglia spargere un pò di bellezza. Se poi volete che il vostro “pensiero” sia davvero unico da “Gazete Azulejos” è possibile anche creare la propria piastrella personalizzata dipingendola seguendo uno dei workshop organizzati nel loro punto vendita.
III Parte: il Portogallo del Sud
Cromeleque e Menhir dos Almendres
Partendo da Lisbona alla volta della regione dell’Alentejo, sulla strada per Evora, si incontrano due siti vicini molto interessanti per gli appassionati di preistoria e misticismo.
Cromeleque dos Almendres si trova in un bellissimo contesto tra campi di ulivi e querce da sughero, ed è il complesso megalitico più consistente del Portogallo, giunto fino a noi dal Neolitico (probabilmente tra i 5000 e i 7000 anni fa). É formato da una serie di monoliti di granito, alcuni dei quali presentano incisioni riconducibili a simboli, disposti in un grande ovale (cromeleques = cerchi di pietre) che quasi certamente un tempo fungeva da luogo di culto ed ospitava incontri rituali e riti religiosi.
Poco distante si trova il Menhir dos Almendres, un monolito di quasi 4 metri che si pensa che nella preistoria segnalasse un luogo sacro e/o un sepolcro.
Luoghi mistici e suggestivi che valgono sicuramente una sosta.



Evora
Evora conserva intatto il fascino del passato racchiusa tra le mura trecentesche e con le tipiche case che si affacciano su vicoli acciottolati e stradine strette.
E come nel passato il fulcro della vita cittadina rimane la piazza principale, Praça do Giraldo, che un tempo fu in più occasioni teatro di tragici eventi come esecuzioni o come i roghi per i condannati dall’Inquisizione, mentre oggi è invasa da tavolini dove gustarsi una bevanda e scambiare qualche chiacchiera.
Intorno si sviluppa tutto il tessuto cittadino, un vero e proprio misto di architetture varie quante sono state le civiltà che vi hanno abitato. Dopo i celti si susseguirono i romani, i mori e poi i portoghesi e gli spagnoli fino a Napoleone.
Poco distante dalla Piazza verso sud, ai margini del tranquillo Jardim Público, si trova l’edificio in stile gotico-manuelino della Igreja de São Francisco, i cui interni sono decorati da motivi nautici in omaggio all’epoca delle esplorazioni via mare. Ma a rendere famosa questa chiesa è la sua Capela dos Ossos, una cappella che nel XVII secolo i monaci francescani riempirono di ossa e di teschi di circa 5000 persone, accatastandoli nelle pareti e nelle colonne con l’intento di creare un luogo meditativo sulla fragilità della vita. Nella stanza sono appesi anche due corpi mummificati e sul portale d’ingresso campeggia la scritta “Noi ossa che qui riposiamo, vi attendiamo” per chiarire definitivamente l’intento di una tale macabra esposizione.
Risalendo verso la Piazza e quindi proseguendo verso nord ovest, si arriva ad un’altra zona caratteristica di Evora, dove l’acquedotto da Água de Prata (acqua d’argento), ultimato nel 1530 per portare acqua potabile in città, si insinua in Rua do Cabo diventando una cornice alle costruzioni che vi si trovano.
Gli edifici sono stati infatti costruiti all’interno degli archi dell’acquedotto quasi come fossero delle nicchie, ed il risultato è sorprendente.

Ritornando verso la Piazza e quindi verso il centro, si incontrano i resti di un Templo Romano, e le Termas Romanas, a testimonianza dei passati insediamenti, e appena oltre la Cattedrale (Sé) dallo stile romanico-gotico, con due maestose torri di granito, un portale arricchito da figure trecentesche di apostoli scolpite nella pietra, ed un chiostro dalle mura percorribili per rubare una bella prospettiva sui dintorni.



Consiglio 👉 già ad Evora, ma comunque anche in tutte le tappe successive, è possibile trovare delle interessanti sistemazioni per la notte nelle tipiche pousadas, edifici storici come castelli, monasteri e ville antiche riadattati per l’ospitalità ai viaggiatori. Solitamente sono ambienti molto suggestivi che offrono un pezzo di storia da abitare.
Monsaraz

Monsaraz è un piccolo paese dal sapore autentico fatto di case bianche e strade e pareti di pietre, cinto da mura e arroccato su di un’altura che domina la campagna circostante.
Passeggiare per le sue stradine incontrando gli abitanti che chiacchierano rilassati lascia un senso di tranquillità e benessere.
Le due strade principali che si insinuano tra gli edifici incrociando le due chiese, l’Igreja Matriz e l’Igreja da Misericórdia poste una di fronte all’altra, e che percorrono le mura cittadine donando un’incomparabile vista sulle pianure dell’Alentejo, si congiungono nei pressi del Castelo che è stato trasformato in una piccola arena.
Il tramonto è il momento migliore per percorrere le vie acciottolate di questo graziosissimo borgo, quando una calda luce rosa avvolge l’orizzonte e dona sfumature particolari ad ogni casa e ad ogni pietra.
Consiglio 👉 sulla strada da Evora a Monsaraz si incontra il paesino di São Pedro do Corval che non ha particolari attrattive ma può essere una tappa interessante per chi ama le ceramiche tradizionali. Qui le olarias (laboratori artigianali) e i negozi che vendono vasi, caraffe, piatti e piastrelle, si susseguono uno dopo l’altro e non è raro riuscire a vedere anche i decoratori all’opera.
Moura
Concedersi una tappa a Moura regala uno sguardo su una città moderna dai ritmi lenti dove gli anziani del posto si ritrovano a chiacchierare nel tipico giardino pubblico che si affaccia sul panorama circostante.
Il Jardim Dr Santiago è arricchito da diversi alberi, da un palchetto che ospita le esibizioni della banda cittadina, e da panchine che all’ombra delle verdi e fiorite fronde offrono un bel punto di ritrovo per gli abitanti del posto. L’accoglienza del parco si completa con la presenza di uno stabilimento termale dalle calde acque rigeneranti che alimentano delle vasche semplici ma efficaci tramite la bella Fonte Das Três Bicas, fontana di marmo a tre becchi.
A fianco del giardino si trova la Igreja de São Baptista che presenta una facciata semplice ma con un bel portale in stile manuelino tramite il quale si accede all’interno impreziosito da raffinati asulejos del 1600 dai delicati toni gialli e azzurri.
Tra la Chiesa ed il Castello si snodano le vie del centro, impreziosite da disegni geometrici creati da ciotoli colorati, e sulle quali si affacciano case bianche e dipinte da piastrelle, con i tipici balconcini di ferro battuto.
Nella zona del Castelo rimangono possenti mura merlate, una torre ereditata dalla precedente fortezza moresca, una terrazza con una bellissima vista e i ruderi di un antico convento.



Serpa
Il nucleo medievale di Serpa è quasi completamente circondato da mura difensive che per un tratto sono sormontate dagli archi di un acquedotto del XI secolo dotato dal 1600 di una noria, ruota a pale ancora visibile, che serviva a pompare l’acqua.
Una piacevole passeggiata nel paese dalle stradine acciottolate e dalle case bianche con i tetti rossi, porta ad incontrare Praça da República, un punto di ritrovo dove concedersi una pausa bevendo qualcosa in uno dei locali con i tavolini all’aperto da dove osservare il tranquillo via vai della città, e la Torre do Relógio che svetta su di una scalinata che sale verso l’Igreja di Santa Maria e poi al Castelo, dal suggestivo ingresso che sembra un varco aperto tra rocce e pareti, e dal quale lasciare spaziare lo sguardo sopra i tetti, le vie e gli alberi del paese e sulla pianura tutta intorno oltre le mura.



Beja
Beja sorge nella Planicie Dorada (Piana dorata) così chiamata per il colore del grano che vi cresce rigoglioso e si visita percorrendo le antiche strade romane racchiuse tra le cinta murarie.
Un buon punto di partenza può essere Praça da República, dove si trova il Pelourinho, una gogna del XVI secolo, strumento punitivo già citato nei “Costume de Beja” del XIII sec.
Sulla piazza si affaccia la massiccia Igreja da Misericórdia che non nasconde le sue origini di mercato della carni con il grosso porticato all’ingresso. Poco più a nord si incontra invece il Castelo del XIII sec. con l’imponente forte che con i suoi 42 metri di altezza offre viste eccezionali.
A fianco si trova il Museu Jorge Vieria che conserva le opere del famoso scultore portoghese mentre un’altra opera dell’artista è posizionata all’aperto in Praça Diogo Fernandes de Beja.
Ridiscendendo verso la Piazza e proseguendo appena oltre, si raggiunge infine il Museu Regional ospitato nel Convento de Nossa Senhora da Conceição. Il Convento stesso ed il suo chiostro valgono una visita per gli interni sontuosi ricchi di decorazioni in legno dorato, marmi scolpiti, azulejos e pregevoli dipinti con felci colorate. Il convento inoltre è diventato famoso perchè sembra che nel XVII sec. dalle sue mura siano partite diverse lettere d’amore a tratti anche scandalose scritte da una monaca innamorata di un ufficiale francese. Tali lettere furono tradotte, riunite in un libro e stampate prima in francese e poi in altre lingue, ma rimane il dubbio sulla veridicità della cosa dato che le originali in portoghese non sono mai state ritrovate.
Con il biglietto del Museu Regional è compreso l’ingresso al Museu Visigótico nell’ex Igreja de Santo Amaro che si trova in zona Castello.



Mertola
Mertola si presenta arroccata su di una collina a picco sul corso del Rio Guadiana che dona alla città una vista incantevole e rilassante. La strada che costeggia lo strapiombo sulla valle sottostante è stretta e di ciottoli ed invita a passi lenti e tranquilli con lo sguardo che si perde tra le dolci colline che circondano il corso del fiume dalle acque mansuete. In questo contesto le case bianche dai tetti rossi, incorniciate di ocra e di azzurro e con i balconcini di ferro battuto, che si ammassano verso l’interno tra alberi di aranci e spazi fioriti, contribuiscono a rendere l’atmosfera ancora più distesa e pacata, quasi meditativa.
A vegliare tra il fiume e il paese si erge la Torre do Relógio, un piccolo edificio bianco con una gradinata, un orologio ed una campana del 1520.
Salendo verso il castello si incontra in un tornante la bianca Igreja Matriz de Nossa Senhora da Anunciação, ornata da originali pinnacoli conici e merli smussati, un tempo moschea della quale conserva la mihrab dietro l’altare, una nicchia che segnala la direzione di La Mecca.
Giunti al Castelo, costruito su fondamenta moresche che a loro volta sorsero su di un antico foro romano, la vista diventa, se possibile, ancora più straordinaria tra la città vecchia, il fiume e le colline.




Castro Marim
Castro Marim è un piccolo paese pittoresco che sorge ai margini di una riserva naturale fatta di paludi e saline e la sua posizione strategica vicino al Ponte Internazionale del Guadiana, che collega in questo punto il Portogallo alla Spagna, ne ha da sempre condizionato l’aspetto rendendo necessarie costruzioni dalle caratteristiche di controllo e difesa.
Il bel centro storico con le tipiche case bianche, azzurre e gialle è dominato dall’alto dal Forte di Sāo Sebastiāo e dal Castelo sorto nel XIII sec. sulle rovine di fortificazioni prima romane e poi moresche a riprova dell’importanza della posizione di vigilanza sulla frontiera con la Spagna.
Agli inizi del 1300 il Castello divenne la sede del nuovo Ordine di Cristo, erede dell’Ordine dei Templari, fino a quando la postazione di comando fu trasferita alla Roccaforte di Tomar nel 1334.
La visita al Castello offre una passeggiata tra antichi resti, tra i quali una chiesa ben conservata del 1300, e una vista impareggiabile sulle saline e fino al ponte sul fiume Guadiana.



Consiglio 👉 se si ha un pò più di tempo a disposizione, e voglia di camminare nella natura, può essere utile il sito Natural.pt: fornisce informazioni e percorsi della Reserva Natural do Sapal de Castro Marim, 20 Kmq di saline e paludi che ospitano diverse specie di uccelli, dai fenicotteri alle cicogne bianche.
Cacela Velha
Fermarsi a Cacela Velha offre una piacevole e rilassante pausa, volendo anche per mangiare qualcosa, tra le poche abitazioni bianche dalle insolite sfumature di giallo e indaco, qualche strada acciottolata e un piccolo forte a difesa dell’approdo sottostante. Il ristretto nucleo abitato è fornito di un ampio parcheggio, comodo punto d’accesso ad una bella e lunghissima spiaggia di sabbia bianca che si presta, tra l’altro, a lunghe passeggiate.



Faro


Il nucleo di origine medievale di Faro è racchiuso da mura nelle quali si aprono porte sormontate da archi a segnare gli ingressi alla città. L’arco da Porta Nuova immette direttamente su Largo da Sé, piazzetta di ciotoli circondata da alberi di aranci sulla quale si affacciano la Sé (Cattedrale), il Paço Episcopal e la Cãmara Municipal.
Anche la Cattedrale, come altri edifici della città, è il risultato di un misto di rifacimenti dovuti principalmente da due grandi eventi che hanno distrutto nel corso degli anni buona parte delle strutture originarie: il saccheggio da parte delle truppe inglesi del 1596 e il terremoto del 1755. Della chiesa del 1251 restano solo la torre campanaria e l’entrata principale mentre, antecedente al terremoto, un altare costruito con ossa e teschi che segnava la presenza di un cimitero per bambini. Gli interni ricostruiti sono arricchiti da azulejos, decorazioni dorate e ornamenti barocchi. Da non perdere assolutamente l’esperienza di salire sul miraoduro, terrazza sopra la cattedrale, che permette di godere di una vista meravigliosa sui tetti della città e fino all’orizzonte sul mare, ma cosa ancora più suggestiva sulla vita delle cicogne che generalmente nidificano tra le torri campanarie e sul tetto del vicino Municipio.
Altro punto di nidificazione è l’Arco da Vila che si attraversa per raggiungere altre interessanti chiese come la Igreja da Misericórdia con un bel portico manuelino, l’Igreja de Sāo Pedro con l’interno rivestito di azulejos e l’Igreja de Nossa Senhora do Carmo con la Capela dos Osos realizzata con i resti di oltre 1000 monaci. Sempre fuori le mura, ma nella zona sud, si ritrova infine
l’Igreja de Sāo Francisco con una serie azulejos che raccontano la vita del Santo.
Silves
Cittadina collinare dominata dal possente castello in arenaria rossa, Silves si presta per una bella passeggiata all’interno delle mura medievali e sopra i bastioni della fortezza per godere di un bel panorama sull’Algarve.
La Porta da Cidade che si attraversa per entrare nel borgo è stretta, alta, e appena varcata la strada svolta subito a sinistra, accorgimenti utilizzati per la difesa contro gli attacchi e le cariche dei nemici a cavallo.

I vicoli e le strade in salita convergono verso la Sè, la Cattedrale edificata nel 1189 dove in precedenza sorgeva una moschea, con accanto l’Igreja da Misericórdia dal bel portale manuelino ricco di dettagli.
Appena oltre, il Castelo, che si presenta con una doppia entrata presidiata dalla statua di Re Sancho I che lo conquistò nel 1189 con l’aiuto di un gruppo di crociati di passaggio per la Terra Santa. L’improvvisato esercito espugnò la roccaforte ai mori che avevano fatto di Silves l’importante capitale dell’antico regno arabo dell’Algarve. Al suo interno il Castello conserva ancora un pozzo e una cisterna profonda 5 metri che permisero ai mori di resistere per 3 mesi all’assedio dei nemici cristiani che infine saccheggiarono la città e torturarono i sopravvissuti.
Alcune imperdibili spiagge dell'Algarve
Praia do Vale de Centeanes:
Racchiusa fra alte scogliere a picco sul mare, Praia do Vale de Centeanes è una bellissima insenatura di spiaggia bianca che si raggiunge tramite una lunga scalinata.
Praia da Rocha:
Praia da Rocha è una delle spiagge più belle dell’Algarve. Una lunga porzione di sabbia dorata che si insinua tra imponenti faraglioni e immense scogliere rosso ocra.
Ponta da Piedade:
Ponta da Piedade è uno dei luoghi più suggestivi dell’Algarve, uno spettacolare promontorio che offre paesaggi mozzafiato tra dirupi scoscesi, faraglioni e scogliere di tutte le sfumature, dal bianco, al giallo, al rosso, che si specchiano in un incantevole mare blu e verde.
Grotta di Benagil:
La grotta di Benagil è una meravigliosa cavità nella roccia a livello del mare con un’incredibile apertura nella parte più altra dalla quale si insinua la luce naturale che dona al tutto una dimensione fiabesca. É raggiungibile solo dal mare utilizzando uno dei mezzi tra imbarcazioni, kayak e sup che si possono noleggiare sulla costa.






Lagos
Lagos merita una passeggiata anche solo per ripercorrere con lo sguardo gli orizzonti che si trovavano davanti coloro che partivano con le spedizioni navali all’epoca delle scoperte. Da qui salpò Henrique il Navigatore alla conquista di Ceuta e Gil Eanes che per primo doppiò il Capo Bojador. Nonché diversi navigatori che riportarono dall’Africa materie prime e schiavi, e Lagos divenne il primo mercato di uomini in Europa.
A quel periodo risalgono il Forte da Ponta da Bandiera, costruito a difesa della costa da invasori e corsari, il Castelo dos Governadores, un tempo sede del governo militare dell’Algarve, le Mura della città, costruite sopra mura preesistenti, e i portici della Praça Infante Dom Henrique che ospitarono le compravendite di schiavi.
Altri punti da scoprire camminando per le vie del centro storico sono la Igreja de Santo António, dove il barocco la fa da padrone con ricche decorazioni in legno dorato, l’Igreja de Santa Maria con il singolare affresco dell’altare con angeli arancioni e viola, e Praça Gil Eanes che ospita la strana statua di Don Sebastião.
Cabo de São Vicente
Il promontorio che segna l’estremità sud occidentale d’Europa era l’ultimo lembo di terra che navigatori, esploratori e marinai scorgevano quando salpavano attraverso l’oceano verso l’ignoto. E’ ancora un luogo che evoca l’immensità, con l’orizzonte infinito che ci si ritrova davanti, e gli echi di storie lontane di quando l’oceano offriva nuove possibilità e nuove scoperte.
Suggestivo il profilo delle scogliere e del faro che si staglia contro l’azzurro del cielo e del mare, soprattutto al tramonto quando sembra rivolgere l’ultimo saluto della giornata al sole che colora le scogliere di rosa.

Sagres

Sagres è un luogo affascinante creato su di un promontorio pianeggiante a tre punte che segna quello che un tempo faceva parte dei confini del mondo conosciuto.
Probabilmente fu la sede della scuola nautica istituita da Henrique il navigatore che si occupava anche di astronomia, cartografia e progettazione.
A testimonianza della passata importanza di Sagres all’estremità della penisola si ritrova una grande Fortaleza che racchiude una chiesa del 1500 e una particolare pietra circolare dal diametro di 43 metri con incisa la rosa dei venti, una specie di gigantesca bussola marina.
Nella punta più meridionale si trovano invece un faro, un vecchio convento abbandonato e un castelletto dove forse potrebbe aver vissuto Henrique.
Per il resto Sagres è un piccolo villaggio molto animato da appassionati di surf e windsurf.



Colonna sonora del viaggio
“Quando si viaggia si sperimenta in maniera molto più concreta l’atto della Rinascita.
Ci si trova dinanzi a situazioni del tutto nuove, il giorno trascorre più lentamente e,nella maggior parte dei casi, non si comprende la lingua che parlano gli altri.
E’ proprio quello che accade ad un bambino appena nato dal ventre materno.
Con ciò si è costretti a dare molta più importanza alle cose che ti circondano,perché da esse dipende la sopravvivenza.
Si comincia a essere più accessibili agli altri,perché gli altri ti possono aiutare nelle situazioni difficili.
E si accoglie qualsiasi piccolo favore degli dei con grande gioia,
come se si trattasse di un episodio da ricordare per il resto della vita.
Nello stesso tempo, poiché tutte le cose risultano nuove,
se ne scorge solo la bellezza, e ci si sente più felici di essere vivi.”
Paulo Coelho – Il camino di Santiago