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Castello di Torrechiara

Cornice di una storia d’amore, il Castello di Torrechiara fu costruito su un’altura che domina la valle del torrente Parma tra il 1448 e il 1460 dal Magnifico Pier Maria Rossi per la sua amata, Bianca Pellegrini.

Castello di Torrechiara

Cornice di una storia d’amore, il Castello di Torrechiara fu costruito su un’altura che domina la valle del torrente Parma tra il 1448 e il 1460 dal Magnifico Pier Maria Rossi per la sua amata, Bianca Pellegrini.

Con tre cerchie di mura e quattro torri angolari è uno dei più importanti esempi di architettura fortificata italiana, dal cuore elegante di una residenza rinascimentale con meravigliose stanze affrescate.

La più particolare e rappresentativa è sicuramente la Camera d’Oro che celebra la nobile dama della quale Pier Maria, già sposato con Antonia Torelli per volere del padre, si innamorò perdutamente dopo averla conosciuta alla Corte di Milano. Anche lei già impegnata in matrimonio, lascia il marito e segue Pier Maria nelle sue terre di origine per vivere con lui il resto della sua vita. Nella Camera d’Oro viene quindi dipinta come una pellegrina nei possedimenti dei Rossi che vengono rappresentati con un ciclo di affreschi dei castelli e dei territori del loro feudo. Nella stessa stanza inoltre prende vita la storia d’amore tra i due, ritratti in tipici atteggiamenti del mondo cavalleresco-cortese: a partire dall’innamoramento “inevitabile” dopo che un Cupido bendato decide di trafiggere i loro cuori, si vede Pier Maria inginocchiato davanti a Bianca che pone sul suo capo una corona d’alloro come simbolo della vittoria in battaglia, oppure che gli consegna una spada come una cerimonia di investitura, e ancora Bianca a fianco dell’amato, con una corona sospesa sopra il capo come promessa di un impegno che non poteva essere ufficializzato.

E nella parte inferiore delle pareti un trionfo di simboli in formelle di terracotta (un tempo rivestite d’oro) dove tra gli stemmi dei due amanti spiccano i loro cuori accostati con la scritta “digne et in eternum” (degnamente e per l’eternità).

Oltre la Camera d’Oro, percorrendo gli ambienti che si sviluppano su due piani intorno al Cortile d’Onore, si attraversano spazi di servizio come le cucine e le scuderie, una cappella di corte, e una serie di stanze tutte affrescate a grottesche con scene mitologiche, raffigurazioni del mondo classico romano, figure fantastiche, fiori delicati, animali, giardini, pergolati, putti, ibridi e persone.

Così si susseguono gli ambienti di rappresentanza del maniero affrescati da Cesare Baglione e i suoi collaboratori: il salone degli stemmi, la sala di Giove, la sala del Pergolato, degli Angeli, dei Paesaggi, la sala della Vittoria, quella del Velario, il magnifico salone degli Acrobati e le quattro sale affrescate con paesaggi raffigurati nelle diverse luci della giornata, le sale dell’Aurora, del Meriggio, del Vespro e della Sera.

Appena oltre le mura della fortezza si può ancora passeggiare tra le case del borgo medievale.

 

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