
Bormio e il Trenino del Bernina
ESCURSIONI, PANORAMI E RELAX
Un’idea per passare qualche giorno in montagna tra relax alle terme e una bella e particolare escursione, può essere quella di scegliere Bormio come punto di riferimento. A Bormio si può infatti scegliere tra ben tre strutture termali e anche raggiungere facilmente la principale stazione di partenza dello storico Trenino del Bernina, dichiarato patrimonio mondiale Unesco nel 2008.

Il Trenino del Bernina
La Valtellina offre moltissimi spunti per visite, attività ed escursioni in tutte le stagioni.
Ma volendo provare per la prima volta l’esperienza del Trenino Rosso, l’ideale è scegliere l’inverno per avere la possibilità di perdersi con lo sguardo in magici paesaggi innevati, tra laghi e ghiacciai, dalle enormi vetrate dei vagoni panoramici.
Generalmente l’utilizzo del Treno del Bernina richiede una giornata per percorrere l’intero tratto da Tirano a St. Moritz, dove si sosta per una passeggiata in paese e intorno al lago, e ritorno; ma volendo approfondire la scoperta della zona attraversata, si possono anche organizzare pause ed escursioni lungo il tragitto.

Per poter fare comunque considerazioni personali in merito, di seguito vi forniamo qualche informazione utile.
La Ferrovia Retica è una linea ferroviaria che attraversa le Alpi tra Italia e Svizzera alla scoperta del Cantone dei Grigioni con l’Engadina, il massiccio del Bernina e la Valposchiavo. Propone diversi percorsi spettacolari addentrandosi tra passi, ghiacciai, ponti, viadotti, gallerie e vallate. I tratti più suggestivi e famosi di questa rete sono appunto la linea del Bernina tra Tirano e St. Moritz e la linea dell’Albula con le gallerie elicoidali di Bergün e i Viadotti di Landwasser e Solis.
E’ un vero e proprio capolavoro di ingegneria ferroviaria che da oltre un secolo sfida pendenze fino al 7% e dislivelli di oltre 1800 mt percorsi sempre in aderenza naturale, cioè senza ricorrere a sistemi di trazione a cremagliera. Questa caratteristica, unitamente alla bellezza e alla particolarità dei paesaggi attraversati, ha fatto sì che il complesso ferroviario sia diventato, dal 2008, parte dei Beni Patrimonio dell’Umanità tutelati dall’Unesco.

Sul sito della Ferrovia Retica si possono acquistare i biglietti per qualsiasi tratta proposta in diverse tipologie di utilizzo.
E’ sempre meglio procurarsi i biglietti per tempo prima dell’arrivo in stazione anche perché per alcuni treni e/o carrozze è obbligatoria la prenotazione.
Una buona alternativa al sito ufficiale della ferrovia può essere il sito di Visit Valtellina oppure rivolgersi all’agenzia Adrastea Viaggi di Tirano. Agenti ufficiali delle Ferrovie Svizzere non applicano commissioni sull’acquisto dei biglietti on line e offrono idee e spunti per attività e soggiorni abbinabili.
In entrambi i siti inoltre si può recuperare anche l’utile opuscolo da stampare con il dettaglio degli orari del trenino rosso (che si trova poi sempre anche in stazione) fondamentale per poter programmare in anticipo le possibilità di sosta e le relative escursioni nelle varie fermate.
Limitatamente al percorso del Bernina si possono reperire informazioni chiare e dettagliate sui costi dei biglietti anche a questo link tenendo conto che si può scegliere per questa tratta tra 2 tipologie di treni (che utilizzano gli stessi binari):

- Bernina Express (Bex): è un treno espresso dotato di grandi vetrate panoramiche a cupola che permettono di godersi il paesaggio per un’esperienza praticamente immersiva. Questa tipologia di finestrini però non permette nessun tipo di apertura, quindi occorre considerare tale limite se si vogliono scattare fotografie durante il viaggio. Il costo del biglietto è più alto che per i treni regionali: la prenotazione in queste carrozze è obbligatoria, e per questo motivo si paga un supplemento. La scelta del treno espresso presuppone un percorso diretto senza possibilità di soste lungo il tragitto. Volendo è possibile scendere ad una delle stazioni dove è prevista la fermata per poi utilizzare il Bex successivo pagando un supplemento.

- Treni Regionali: a differenza del Bex da un treno regionale è possibile scendere a una o più stazioni durante il tragitto e risalire sui treni regionali successivi (entro la validità del biglietto acquistato). I finestrini sono quelli classici e quindi più limitati rispetto a quelli panoramici offerti dai treni espressi, ma possono essere abbassati anche per scattare fotografie senza riflessi o limiti di prospettiva. In certi periodi dell’anno ad alcuni di questi treni vengono aggiunte carrozze panoramiche con vetrate a cupola che si possono utilizzare pagando un supplemento e con prenotazione obbligatoria. In estate invece vengono aggiunte delle particolari carrozze scoperte che, anche se offrono una sistemazione più spartana, permettono, in un modo suggestivo, di godere a pieno del paesaggio che si attraversa.
Per entrambe le tipologie del Trenino del Bernina il tratto percorso è sempre lo stesso: si parte dalla Stazione di Tirano (a quota 429 metri) e in circa 2 ore e mezza si raggiunge St. Moritz (a 1.756 metri) dopo aver superato il Passo del Bernina (2.253 metri). Il servizio è in funzione tutti i giorni dell’anno con cadenza più o meno oraria (più limitata per i treni espressi) lungo un itinerario di 61,6 Km, che passa per 21 possibile fermate (fisse, su richiesta, o solo di passaggio a seconda che si stia utilizzando un treno regionale o espresso) ad una velocità media di 30 – 35 Km orari.
A Tirano, in Piazza delle Stazioni, si trovano, appunto, due stazioni ferroviarie. Una italiana (RFI – Trenord) ed una svizzera, della Ferrovia Retica (RhB), completa di Dogana. Il parcheggio per le auto gratuito più vicino si trova in Via Calcagno, un’alternativa appena più lontana può essere il parcheggio, molto più ampio, nella zona del mercato.
Nella stazione della Ferrovia Retica si trovano naturalmente anche gli sportelli per informazioni e acquisto biglietti dove ritirare (nel caso non sia stato recuperato in precedenza on line) l’opuscolo con le indicazioni dettagliate delle varie fermate ed i relativi orari. In aggiunta a quanto riportato può essere utile evidenziare che il deposito bagagli è previsto solo nelle stazioni di Tirano, St.Moritz e Pontresina.
Percorso, stazioni, escursioni
Partendo dalla Stazione di Tirano, il Treno del Bernina fiancheggia la bellissima Basilica cinquecentesca della Madonna di Tirano e si addentra nella Val Poschiavo. Dopo 3 Km si attraversa il confine di stato a Campocologno e si raggiunge uno dei tratti più suggestivi del percorso, il particolarissimo
viadotto elicoidale di Brusio, soluzione geniale che permette ai treni di superare un dislivello di circa 30 metri con i binari che compiono delle rotazioni ad avvitamento con pendenze fino al 70 per mille.
Si inizia quindi a costeggiare il Lago di Poschiavo (1.000 mt) tra le stazioni di
Miralago e di Le Prese. Entrambe le fermate offrono una bella passeggiata intorno al lago della durata di 1 ora, 1 ora e mezza, ma volendo ottimizzare i tempi si può valutare l’opzione di scendere a Miralago per raggiungere la stazione successiva di Le Prese con una camminata a bordo lago di circa 40 minuti.

Altra fermata in successione, superata quella di Li Curt, è alla Stazione di
Poschiavo, grazioso borgo caratterizzato da dimore borghesi e palazzi ottocenteschi. Il centro è chiuso al traffico e permette belle passeggiate tra ville liberty (in Via degli Spagnoli), interessanti chiese ed abitazioni storiche. Poschiavo inoltre ospita l’officina meccanica del Bernina e, nei mercoledì estivi, un bel mercato di prodotti locali. Da Poschiavo (come anche dalla stazione di Miralago) si può organizzare (in estate) un’interessante escursione fino all’Alpeggio di San Romerio (1.800 mt), una suggestiva terrazza panoramica dove sorge una chiesetta a picco sul lago ed una tipica locanda che offre una piacevole pausa (anche) gastronomica. Per questa escursione però occorre essere fisicamente in forma ed avere tempo a disposizione sufficiente dato che l’Alpeggio si raggiunge con una camminata di circa 3 ore.
Superata questa stazione inizia uno dei tratti più panoramici del tragitto: il treno risale la montagna con diversi tornanti che regalano vedute sempre più ampie sulla Val Poschiavo, e attraversa maggenghi e boschi di abeti dai colori suggestivi in qualsiasi stagione. Raggiunti i 1.700 mt di altezza si apre l’alpeggio di
Cavaglia, partenza ideale per diverse camminate in quota e per la visita al Giardino dei Ghiacciai con le monumentali marmitte dei Giganti che dista solo 10 minuti dalla stazione, e si raggiunge percorrendo un bel sentiero panoramico. Un vero e proprio gioiello naturale frutto di glaciazioni millenarie che hanno scavato impressionanti pozzi naturali, che possono essere visitati gratuitamente da aprile ad ottobre.
La stazione successiva è una delle più apprezzate:
l’Alp Grüm (2.091 mt) infatti offre una vista a dir poco spettacolare sul Ghiacciaio del Palü. Qui si intrecciano diversi sentieri escursionistici in quota che si possono percorrere approfittando di questa fermata che ospita anche un romantico ristorante con terrazza panoramica. Qui non arrivano strade o sentieri percorribili da auto o altri mezzi, quindi i percorsi che partono dalla banchina sono tranquilli, sicuri e silenziosi. Quelli diretti al ghiacciaio, al lago Palü e all’Ospizio Bernina (la stazione successiva) sono percorribili solo in estate, ma se ne trovano anche alcuni più brevi utilizzabili d’inverno per 4 passi nel silenzio ovattato del paesaggio innevato. D’estate si può anche organizzare una bella escursione (adatta anche ai bambini) lungo il sentiero 30 – 33 che scende a Poschiavo attraverso boschi di conifere, e che passa per Cavaglia dove si può sostare per la visita al Giardino dei Ghiacciai e per uno spuntino rigenerante. Una curiosità: su di un angolo dell’edificio della stazione si trovano degli ideogrammi giapponesi che testimoniano il gemellaggio di questa spettacolare tratta ferroviaria con quella di Hakone / Tozan in Giappone.
Superata Alp Grüm si costeggia il lago Bianco, che deve il suo nome al colore lattiginoso delle sue acque alimentate dalla farina glaciale del ghiacciao del Cambrena appena sopra, fino ad arrivare alla stazione

Ospizio Bernina che a 2.253 mt sul livello del mare è il punto più alto della linea ferroviaria. I sentieri che partono da questa fermata sono percorribili solo da maggio ad ottobre e si snodano verso le altre stazioni del trenino, o lungo il perimetro dei laghi Bianco e Nero, oppure, infine, in un percorso didattico che raggiunge Cavaglia in circa 2 ore raccontando lo sviluppo dell’energia elettrica. Anche questa stazione ospita un albergo-ristorante storico che, insieme a piatti gustosi e bevande calde, offre un panorama da cartolina nel quale lo sguardo si perde in orizzonti infiniti tra laghi e ghiacciai e (in inverno) si incanta tra diverse sfumature di bianco in paesaggi che sembrano magici.
Da qui il treno inizia la discesa, e precisamente nel punto in cui si trova il cartello che segna lo spartiacque tra il bacino del Mar Mediterraneo e quello del Mar Nero.
Si costeggiano quindi il Lago Nero ed il Lago Piccolo verso la Val Bernina engadinese, attraversando un comprensorio sportivo dove le due fermate di Lagalb e Diavolezza si trovano di fronte alle stazioni delle funivie. La stazione
Diavolezza si affaccia su alcune delle più famose piste da sci della Svizzera. E’ il punto di partenza di diversi sentieri da trekking spettacolari e di una funivia che porta a 3.000 mt di altitudine sulla cima del Munt Pers. Appena si scende dalla carrozza ci si ritrova circondati da una serie di picchi e ghiacciai che tolgono il fiato: Pers e Morteratsch, Palü, Bellavista e Bernina; e la sensazione che regalano questi giganti è quella di essere arrivati sulla cima del mondo. Il massiccio del Bernina che dà il nome al famoso trenino è qui ben visibile con i suoi 4.049 metri di maestosa altezza, domina tra Valtellina e Grigioni e si mostra nella sua interezza nei pressi della Curva di Montebello che si incontra riprendendo la discesa verso St. Moritz. La successiva stazione di
Morteratsch si trova proprio in questo meraviglioso scenario all’interno del Gruppo del Bernina ed è la partenza ideale per arrivare fino ai piedi del suo ghiacciaio. La Stazione ospita anche un ristorante dove è possibile, consumando un pasto, lasciare in custodia i propri bagagli. Di fronte parte un sentiero pianeggiante alla portata di tutti che circa in un’ora e mezza d’inverno (in estate naturalmente si riesce a percorrere più velocemente) conduce al ghiacciaio che un tempo arrivava invece fino alla stazione stessa. Lungo il sentiero una serie di cartelli ne indica l’arretramento avvenuto dal 1900 ad oggi e offre dettagli sull’andamento e sulle cause di questo cambiamento. In questo percorso si possono vedere con i propri occhi gli effetti dell’inquinamento e del conseguente riscaldamento globale, un grande insegnamento per tutti. Per i più allenati è disponibile un’altra affascinante escursione che utilizza uno dei sentieri più panoramici dell’Engadina, e che sale fino a raggiungere in circa 3 ore la Capanna Boval. La fatica della salita viene ampiamente ripagata dal panorama che si conquista dalla terrazza della Capanna che si trova ad un’altezza di 2.495 mt.
Proseguendo con il treno si attraversano boschi di pini cembri fino a raggiungere la stazione di
Pontresina, famosa base di partenza della prima spedizione alpina alla conquista della cima del Bernina nel 1850. Posto allo sbocco della Val Roseg questo elegante borgo offre diverse interessanti attività in qualsiasi stagione. Vale la pena concedersi una passeggiata nelle sue vie e magari la visita del Museo Alpino, ospitato in un’antica abitazione engadinese che conserva anche interessanti arredi originali. Dalla stazione invece parte la più bella escursione in Engadina alla scoperta della Val Roseg, che si può percorrere sia d’estate che d’inverno, a piedi, in bicicletta, o con gli sci, oppure con i cavalli che trainano carrozze d’estate e romantiche slitte in inverno. Si attraversano pascoli e boschi di abeti, larici e cembri, dove si trovano genziane, anemoni, orchidee e mirtilli e si incontrano diverse tipologie di animali come scoiattoli, marmotte, caprioli, camosci, volpi e uccellini, un vero paesaggio da fiaba. E in circa un’ora in carrozza o due ore a piedi, si arriva fino all’hotel ristorante Roseg Gletscher a quota 1.999 mt. dove ci si lascia incantare da un meraviglioso panorama sui Piz Gluschaint e Piz Bernina. Sempre da Pontresina una bella passeggiata attraverso i boschi e accanto al lago di Staz conduce, in circa un’ora e mezza, a St. Moritz, che è anche l’ultima stazione della ferrovia del Bernina.
Nell’ultimo tratto i binari fiancheggiano la caratteristica Chiesa di San Gian, con i suoi due campanili, e passano per la particolare Stazione ferroviaria di Calerina, utilizzata per girare alcune scene della versione cinematografica di Heidi.
St. Moritz (1.775 mt.) è il capolinea della linea del Bernina.
Soprattutto per chi utilizza il treno espresso (e che quindi non dà la possibilità di soste lungo il percorso) a St. Moritz si sosta per una passeggiata intorno al lago, una pausa in un ristorante oppure in un bar per una bella cioccolata calda e quattro passi nelle sue eleganti strade ricche di negozi raffinati prima di rientrare, attraverso gli stessi meravigliosi paesaggi dell’andata, verso Tirano.
Volendo organizzarsi in più giornate, da St. Moritz partono diversi bus per raggiungere nei dintorni punti di partenza per interessanti escursioni. Da St. Moritz parte anche la suggestiva linea ferroviaria dell’Albula, altro tratto patrimonio dell’Unesco, che arriva fino a Thusis utilizzando, anche, famosi viadotti e gallerie elicoidali.
Percorrere il tratto ferroviario del Bernina in giornata obbliga a calcolare attentamente le possibilità di soste intermedie considerando che, tra il viaggio di andata e quello di ritorno, sul treno si trascorrono almeno 5 ore.


Il primo treno regionale parte da Tirano alle 7:40 (i successivi di prima mattina alle 09:00 e alle 09:40).
Per il rientro, l’ultimo treno da St.Moritz diretto per Tirano parte alle 16:45. Dopo tale orario i treni successivi arrivano solo fino a Poschiavo dove si può utilizzare un bus sostitutivo per arrivare a Tirano.
Volendo programmare delle soste nelle stazioni intermedie è indispensabile innanzitutto utilizzare uno o più treni regionali (come già detto quelli espressi non permettono soste intermedie) e procurarsi in anticipo un opuscolo che riporti nel dettaglio l’elenco delle stazioni con la specifica se fermata fissa o su richiesta e i relativi orari di arrivo e partenza. Importante: le fermate su richiesta si prenotano utilizzando i pulsanti gialli che sul treno si trovano vicino alle porte e nelle stazioni ferroviarie nei pressi dei tabelloni con gli orari.
Se si vuole avere più tempo da dedicare ad escursioni ed attività lungo i percorsi ferroviari, si possono utilizzare più giorni acquistando diverse tipologie di biglietti ferroviari come:
l’Unesco Pass che consente di utilizzare i treni regionali della linea del Bernina e della linea dell’Albula per 2 giorni, anche non consecutivi, nell’arco dei 4 giorni di validità,
oppure il Graubünden Pass, una sorta di abbonamento per usufruire illimitatamente dei trasporti pubblici svizzeri per 2 giorni in una settimana oppure per 5 giorni in due settimane.
Bormio
Bormio rappresenta un’abbinata perfetta se si ha la possibilità di spendere qualche giorno in più oltre l’escursione sulla ferrovia Retica. Famose piste da sci e snowboard, e terme per tutti i gusti, cosa desiderare di meglio? E per quando non c’è la neve il comprensorio comprende anche il meraviglioso Parco Nazionale dello Stelvio tutto da scoprire, magari partendo dal Giardino Botanico Alpino di Rezia, oppure con una semplice passeggiata dalla Piazza principale di Bormio verso il Planon dei Laresc, che regala una vista da cartolina sulla vallata.

Una passeggiata nel centro storico vi porterà a scoprire:
il Kuerc in Piazza Cavour: un tempo luogo preposto all’amministrazione della giustizia, è un anfiteatro coperto da una tettoia sorretta da colonne dove venivano affissi decreti e sentenze. Su di un lato è ancora presente un basamento che segna il luogo dove venivano incatenati i condannati mentre sul retro si ritrova la scritta, consona alla sua funzione, “Libertate quam maiores peperere studeat servare posteritas” (i posteri si impegnino a conservare la libertà che gli antichi conquistarono).
La Torre Bajona (o delle Ore) che nella stessa piazza aveva principalmente la funzione di richiamare con il suono della sua campana (bajona) gli abitanti del paese e delle vallate vicine alle assemblee del Consiglio Maggiore che amministrava il contado.
Diverse abitazioni caratteristiche ancora oggi elegantemente affrescate e con portali lignei che donano scorci e immagini di un tempo lontano.
Via Roma che ospita interessanti negozi di ogni genere tra i quali quelli di prodotti alimentari tipici dove trovare più di un souvenir locale che sarà sicuramente gradito.
Uno di questi negozi regala sul suo sito ricette che, una volta rientrati, si possono provare per ricordare i profumi e i sapori di questa valle.
Diverse edifici religiosi anche di origini medievali come la Chiesa Collegiata, in Piazza Cavour, che risale al 824, la Chiesa del Sassello chiamata anche Chiesa della Pazienza, che offre una bella vista sul centro storico dall’alto e la Chiesa di Santo Spirito con una meravigliosa cappella affrescata.
La famosa torta di mirtilli del Panificio Eredi Romani talmente buona che sarebbe davvero un peccato lasciare Bormio senza averne assaggiato almeno una fetta.
e d’inverno sci, snowboard, baite, bombardini ed orizzonti bianchi infiniti:
La Pista Stelvio non ha bisogno di presentazioni: palcoscenico di diverse gare di sci è entrata nel circuito della Coppa del Mondo con la discesa libera maschile, ed è una delle piste più tecniche e difficili.

Bormio SKI porta, con una cabinovia, da Bormio a Bormio 2000, da dove si può poi proseguire con una funivia panoramica fino a Bormio 3000. La rete di impianti del comprensorio, che prevede altri impianti di risalita per chi scia, si può consultare a questa pagina, dove è anche possibile scaricare una mappa con tutte le piste disponibili. Completa l’offerta lo Snowpark, area delimitata dedicata agli snowborder, strutturata per evoluzioni e freestyle in tutta sicurezza.
Anche per chi non pratica sci e snowboard vale comunque la pena concedersi un passaggio sia a Bormio 2000, dove si può gustare qualche piatto tipico in baita o anche solo bere qualcosa di rigenerante sulle sdraio a disposizione a bordo piste, sia a Bormio 3000, dove si trova un incantevole ristorante panoramico ad alta quota. Può essere la base per fare qualche passo nella neve e perdersi con lo sguardo tra maestose cime innevate e ghiacciai che tolgono il fiato.

Terme e relax con paesaggi incantevoli:
Quando si parla di terme e spa a Bormio c’è solo l’imbarazzo della scelta. E che scelta! Le fonti termali di queste zone erano già conosciute e sfruttate ai tempi dei romani nel I sec d.C. La tradizione si è mantenuta e sviluppata nel tempo tanto che è possibile provare ben tre locations (più una!) diverse per immergersi nel benessere e nella cura di sé.
Bormio Terme: a pochi passi dal centro di Bormio è la struttura che offre terapie termali anche in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Fornisce cure inalatorie, fanghi, bagni e percorsi vascolari curativi, oltre ad un settore benessere dove sia adulti che bambini possono rilassarsi e divertirsi. Completa infatti l’offerta un centro estetico e un’ampia zona dedicata a saune, bagni turchi, piscine interne e piscine esterne (anche per i più piccoli) che d’estate vengono attrezzate con sdraio e lettini distribuiti nell’ampio parco.


Bagni Vecchi: la struttura termale più antica, che esiste praticamente da più di duemila anni, sorge in un contesto suggestivo dove in epoca romana era presente un “Hospitium Balneorum” che nei secoli divenne anche un ostello per viandanti e successivamente un albergo di prestigio. A 4 Km dal centro di Bormio, sulla strada che sale verso il passo dello Stelvio, lo stabilimento si sviluppa in una serie di terrazze arroccate sul pendio del monte Reit, e offre di conseguenza una visuale privilegiata sulla Valtellina. Un luogo fiabesco, incantevole, fuori dal tempo, dove ci si rilassa riempendosi gli occhi di cielo e dello spettacolo naturale circostante, comodamente riscaldati dalle acque termali in vasche anche scavante nella roccia. Un’atmosfera elegante e rilassata accompagna in ogni parte del percorso tra saune profumate, piscine panoramiche, sale relax dal gusto nobile e antico, muri spessi che lasciano spazio a grotte scavate nella roccia come quella nella quale sgorga l’acqua direttamente da una delle 9 fonti termali del territorio. Una struttura decisamente unica nel suo genere che regala ricordi indelebili. (Accesso riservato ai maggiori di 14 anni).
Bagni Nuovi: integrati nel Grand Hotel, uno splendido hotel in stile liberty lussuoso e sontuoso, ne conservano la suggestione raffinata ed esclusiva. La struttura si trova all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio e sembra uscita da un film sulla Belle Epoque. Il percorso termale si suddivide in quattro aree tra piscine panoramiche, vasche ricavate in tinozze di legno, cascate, saune rigeneranti, salotti che abbracciano, giardini d’inverno che accolgono e baite con nidi avvolgenti e note musicali che danzano leggere per accompagnare nel relax più totale. E tutto intorno prati e boschi, monti e cieli azzurri, che creano una cornice ammaliante. (Accesso riservato ai maggiore di 14 anni)
Terme Libere di Bormio: chiamate anche “Pozza di Leonardo” perché Leonardo da Vinci fece un sopralluogo in quest’area inviato da Ludovico il Moro per valutare la creazione di un’opera idraulica, e ne lascia testimonianza nel suo Codice Atlantico. Si trovano nella zona dei Bagni Vecchi e si raggiungono dopo un breve percorso a piedi attraverso il bosco. Decisamente più spartane, selvagge e naturali di qualsiasi altra soluzione termale, offrono però uno scenario molto suggestivo completamente integrato nella natura circostante.
E per finire ...
Ultima (ma non ultima) esperienza sensoriale che non si può assolutamente tralasciare durante un soggiorno a Bormio è regalata dai pizzoccheri, simbolo della cucina valtellinese tanto da essere diventato IGP. Primo piatto di pasta a base di farina di grano saraceno, i pizzoccheri venivano cucinati (e gustati) già dalla seconda metà del 1700 ma forse anche prima dato che questo tipo di grano, originario della Siberia, era coltivato in Valtellina già dal 1600. Qui trovi la ricetta, per continuare a leggere e gustare 😋
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